Footour | Il brainstorming nomade sulla “Regina Viarum” dopo il talk sul Performing Media

Il brainstorming nomade sulla “Regina Viarum” dopo il talk sul Performing Media

#TOUR
  • Città Roma
  • Data di Inizio 21 Marzo 2022 alle 10:00
  • Data di Fine 04 Aprile 2022
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Descrizione

Si cammina su una strada e si ragiona su un tema. Questi fattori li ricombiniamo spesso tra loro: ragioniamo su una strada camminando su un tema. Non solo, pensiamo che i territori, con i loro genius loci, rappresentino un sottotesto per i walkabout che da quindici anni conduciamo, inventando un format per i nostri brainstorming radionomadi che hanno fatto scuola. La strada questa volta è la Regina Viarum e il tema è il metodo, dal greco methodos, composto da meta (oltre) e odos (via), ovvero “strada attraverso cui si va oltre”.

E’ ciò che abbiamo fatto sabato scorso nel talk a Capo di Bove, sede del Parco Archeologico dell’Appia Antica, che ha visto una bella partecipazione, una notevole densità teorica e un’emblematica affinità elettiva con Simone Quilici, architetto e direttore del Parco Archeologico. L’appuntamento è importante perchè segna un’intesa strategica tra il performing media delle nostre esplorazioni e la promozione istituzionale di un polo scientifico atto a valorizzare complessi archeologici e paesaggistici.

La lectio si è articolata su format che da più di 15 anni hanno reinventato l’uso interattivo delle mappe on line con i geoblog e i geo-podcast, esplorato con una radio che cammina e prodotto ritratti parlanti, realizzati con l’intelligenza artificiale . Il focus centrale è stato proprio quest’ultimo, trattando delle realizzazioni di NuvolaProject (Gaia Riposati e Massimo Di Leo) per il recente progetto Paesaggi Umani , come il ritratto parlante di Lucrezia Romana che verrà proiettato anche il 4 aprile a Villa Lazzaroni durante un walkabout per SoftScience. Un gesto pubblico come questo – basato sulla proiezione dell’animazione digitale su una statua acefala di matrona romana, per trattare della parità di genere e della violenza sulle donne (uno dei 17 goal dell’Agenda 2030 dell’ONU) – è da contemplare in questa intesa, per cui Urban Experience può contestualizzare un reperto archeologico, per riconoscerlo come emblema dello sviluppo sostenibile e magari proporlo come punto focale di un “Museo Dappertutto”.

Appena finito il talk si parte in walkabout, soffermandoci proprio all’altezza di Capo di Bove sul punto geodetico rilevato nel 1854 da un pioniere della cartografia moderna e della spettroscopia astronomica. , il gesuita padre Secchi (su cui il Parco aveva curato recentemente una mostra). Dopo poco abbandoniamo la Regina Viarum per esplorare l’outback (ciò che è fuori e dietro…concetto generato in Australia, proprio da dove proviene l’idea di walkabout) anche per cogliere le diverse stratificazioni di un territorio che costeggia quello straordinario asse lineare che punta a sud, qual’è l’Appia Antica. Ciò ci permette di porre attenzione al Casale delle Vignacce in via di riqualificazione e alle servitù militari di cui fa parte il Forte Appia di cui parliamo al telefono con Simone Ferretti (uno dei maggiori esperti del Campo Trincerato Romano) per capire come proceda l’utilizzo pubblico di questi beni pubblici (con Ferretti partecipammo ai set di co-progettazione per il Forte Trionfale) per andare oltre gli eventi estemporanei (come quelli che curammo al Forte Portuense in un progetto che curammo nel 2010 per l’Ottobrata Romana).

Si approda infine al cosiddetto Mausoleo di Sant’Urbano, una monumentale tomba in laterizi del IV secolo d.C, di cui Simone Quilici ha recentemente ottenuto l’acquisizione. E’ da questa area, per la prima volta oggetto di un’azione pubblica, che aprendo un cancello si ritorna sull’Appia Antica creando un anello, dando il giusto sviluppo al percorso di ritorno e finalmente andare a pranzo al Baretto Appia Antica.

Il brainstorming nomade dopo la densità del talk frontale ha sollecitato i feedback dei partecipanti, portando i metodi del performing media nel cammino, sottolineando come il ritmo di una conversazione errante possa liberare un potenziale di comunicazione empatica che non è usuale. E’ ciò che cerchiamo: trovare la misura perchè il medium corpo espanda una coscienza aperta nella reciprocità, usando tutti i media a disposizione, a partire da quelli radio che da sempre interpretano le distanze, favorendo le prossimità. E’ un buon metodo per attuare quella innovazione adattiva di cui tanto parliamo.

Su RaiPlaySound c’è il podcast in cui parliamo di questi stessi temi citando l’evento.

Dettagli
  • Partecipanti tra 2 e 100
  • Target di Età 18-90
Discussione Evento
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